UFO, Spazio e vita, W56, Ummiti, la vita nello spazio c'é e loro sono tra noi da sempre.

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Alcuni passi di una strampalata conversazione tra un terrestre e un w56

Per convenzione U è il Terreste  e W  è uno dei W56

U: E' da molto tempo che vai in giro da un posto all'atro?

W: Decisamente sì. Comunque non si è mai stanchi di imparare cose nuove.

 

U: Ma non hai nostalgia di casa tua? Da dove vieni?

W: In effetti casa mia è dovunque mi trovi. Non ho un posto fisso nel senso che tu intendi. Sono nato in un posto assai lontano dalla terra. Il mio pianeta è il quinto del mio sistema. La differenza più vistosa è che c'è più ossigeno e meno azoto nell'atmosfera.

 

U: E questo non ti ha dato fastidio?

W: Ben poco, e comunque solo nei primi giorni passati sulla terra. D'altro canto la tecnologia riesce a compensare .

 

U: Da quanto tempo vivi sulla terra?

W: Da circa trenta anni. Sono stato dapprima in Cina (questo non te lo aspettavi vero?), poi in Australia, poi in Germania e finalmente in Italia.

 

U: Fra quanto tempo te ne andrai?

W: Non è ancora ben chiaro; comunque fra pochi anni.

 

 

 

Il discorso che segue non ha lo stesso interlocutore terreste, questo, infatti, è vivo e vegeto (B.S.) ed io, personalmente-(webmaster), lo incontro spessissimo proprio per avere più particolari, alcuni dei quali non possono essere riferiti, purtroppo.

Lo individueremo con U

In questa conversazione traspare una specie di rivelazione, più rivelazioni, che la dicono lunga sul nostro passato. Sembra proprio che gli uomini siano stati plagiati, presi quando erano nell'ignoranza più profonda e probabilmente era quello che volevano all'epoca....!    Parliamo di migliaia e migliaia di anni fa e fino ai giorni nostri. Ognuno di noi vuole un DIO che ci si adatti e corrisponda alle nostre ideologie. Ogni religione vuole un Dio suo, ma allora quanti ce ne sono di DIO ? La bibbia stessa viene interpretata in cento modi diversi, adattata a alla proprie vedute. Facendo attenzione nel leggere la BIBBIA scopriamo che ha un linguaggio semplice e chiaro e non ha bisogno di essere interpretata. Loro sono sempre stati in mezzo a noi, i loro antenati lo sono stati da centinaia di millenni. Ma chi ha letto, legge o leggerà la BIBBIA ?

 

Viene riportata solo una parte del discorso:

 

W: E la geodicità?

U: Se associo ad ogni traiettoria l'andamento della sua lunghezza, ho geodicità quando il valore infinitesimale della lunghezza non cambia al variare della funzione in un intorno sufficientemente piccolo. È un po' come il concetto di derivata, espresso questa volta attraverso un insieme infinito di funzioni ed una funzione continua di rappresentazione.

W: D'accordo, noi utilizziamo un concetto analogo, che però si muove attraverso rappresentazioni parametriche dell'insieme; una funzione di funzioni, insomma.

U: Direi che sembra essere esattamente la stessa cosa. La parametricità deriva dall'uso di una funzione rappresentatrice, che nel tuo discorso sembra essere proprio la funzione dei parametri. Un'altra domanda: significa niente per te il termine "clacteem", che Williamson utilizzava come nome dato da voi alle campane?

W: No. Comunque si tratta di nomi; non è escluso che qualcuno utilizzi questo nome: anche voi chiamate la stessa cosa in modi diversi, e non li conoscete tutti. Non mi viene però un esempio in mente.

U: Ad esempio le centinaia di modi con cui, in inglese, si può dire "strada".

W: That's right. Se vuoi, chiamale pure Clacteem, o dischi volanti. Francamente il termine disco volante non mi piace molto, da un lato perché è fortemente riduttivo, poi perché sa di minestrone.

U: Minestrone?

W: Sì, con i Flying Saucers.

U: A me, invece, non piace gran che il termine UFO.

W: A me sì, invece, non foss'altro perché anche noi abbiamo i nostri UFO. Come diceva giustamente un vostro scrittore, esistono più cose di quante l'uomo possa immaginare. A volte, molto di rado, ci capita di incontrare degli oggetti immensi, chiaramente artificiali in quanto
non si muovono nello spazio come corpi celesti qualsiasi. Però non siamo mai riusciti a capire chi siano, né se emettano
messaggi. I nostri tentativi di comunicare sono falliti.

U: E non avete provato ad accostarvi ?

W: Paradossalmente, sarebbe necessario forse un veicolo a razzo, per­ché i nostri a   propulsione non inerziale vengono deviati.

U: Perché non provate a seguirli?

W: I viaggiatori della notte (poetico, vero?) cambiano molto spesso assetto dimensionale, per cui ci sfuggono in modo irrecuperabile. Forse un giorno o l'altro riusciremo ad incontrarci.

U: Parlami un po' della diatriba fra voi ed i CTR.

W: Hai fatto bene a non usare il termine "guerra", come fa Bruno, per­ché in realtà non è mai esistita una guerra vera e propria, anche se molti dei nostri sono morti. Il nome CTR è una sigla inventata non so bene da chi, in una lingua terrestre. Questi automi si sono evo­luti a partire da una zona iniziale che non so come sia chiamata dai vostri astronomi; è una stella fra quelle che compongono la costellazione del Centauro.

U: Proxima Centauri?

W: No, non una delle stelle vicine a voi; anzi è abbastanza lontana. Fra parentesi, i vostri astronomi non sanno che esiste una stella molto più vicina a voi che non quella che voi pensate.

U: Il Sole.

W: Spiritoso. Comunque i CTR sono il risultato di un esperimento che ha superato le possibilità di controllo. Sono automi, nel senso pieno del termine, anche se hanno iniziato ormai da secoli un'attività di riproduzione biologica. Per voi a questo punto non è più possi­bile distinguere fra un automa ed un essere naturale.

U: In che senso?

W: Probabilmente puoi concepire il fatto che un corpo umano sintetizzato, con una coscienza ed una volontà impressa dall'esterno su una struttura precedentemente amorfa sia un automa. Ma i pronipoti di quest'essere secondo te sono ancora automi o no?

U: E tutti noi siamo o no automi preprogrammati?

W: Vedo che hai capito in che direzione sta il centro del problema. In effetti, in base alle nostre conoscenze biologiche e non c'è una parola che conosca nella vostra lingua diciamo animistiche, è possibile distinguere gli esseri naturali originali dalle discendenze di automi; tutti noi siamo stati originati all'inizio come automi programmati. In un certo senso, parlando con Bruno, ho verificato che esiste una traccia di questo concetto in una branca dello Yoga, non ricordo quale.

U: Il Raja Yoga, e, prima ancora, il Bhagavad Gita.

W: Non conosco i nomi, quindi non ti posso rispondere. Comunque è chiaro che in un certo senso ci siamo noi stessi auto programmati, in quanto noi partecipiamo dell'essenza di Dio. I CTR (e, per la cronaca, non solo loro) sono invece, e restano, creature artificiali, anche se a livello fisiologico nessuno dei vostri medici sarebbe in grado di distinguerli; in effetti, non c'è nulla di fisico che permetta di stabilire se un organismo è un discendente di automi origina­riamente artificiali o meno. I CTR, o Weiros come vengono anche chiamati, sono quindi una razza artificiale. Il loro scopo è cercare di colmare la lacuna che li separa dalle razze naturali, e di conse­guenza stanno studiando. Per quanto ne so, fino ad oggi sono solo riusciti a capire che esiste il problema, ma non hanno ancora indi­viduato dove si trova, come hai fatto tu prima.

U: E perché vi combattono?

W: In realtà non combattiamo, non consideriamo questa una guerra, anche perché non è possibile l'esistenza di uno stato di guerra fra creature naturali.

U: Sarebbe simpatico che ti sentissero un po' dei nostri generali.

W: Infatti fra di noi esiste sul vostro conto una curiosità maggiore di quella che avete voi per i vostri UFO. Comunque, tornando ai CTR, il loro scopo è di cercare di risolvere un problema di cui non conoscono il testo. Per loro la cosa è, letteralmente, di vitale importanza, e di conseguenza non si arrestano dinanzi a nessuna difficoltà. Ormai hanno raggiunto una cultura a livello biologico estremamente superiore alla vostra, anche se noi continuiamo a sa­perne di più, non foss'altro perché siamo stati noi a creare i CTR.

U: Come sarebbe a dire?

W: L'esperimento che ha dato origine a questi automi e stato messo in piedi da un uomo naturale, il quale, purtroppo, è morto nel tentativo di bloccare la cosa. Quindi i CTR sono "figli dell'uomo", come dice un brano della Bibbia che mi ha fatto leggere Bruno.

U: E l'uomo è figlio di Dio.

W: No, l'uomo è Dio. È parte di Dio, il quale non è nemmeno in parte non uomo. Non esiste alcuna caratteristica di Dio che sia aliena dalle caratteristiche umane, non, naturalmente, a livello fisico.

U: Credo di capire; sempre il Raja Yoga.

W: Sì, o quello, o qualche cosa di simile. Comunque, per schematizzare, restiamo a Dio, uomini, e CTR. La conoscenza biologica di costoro per voi sarebbe stupefacente; basta che pensi alle Idre (*), e ti rendi conto che, in qualche senso, la loro biologia va al di là della morte fisica, il punto dove finisce la vostra scienza medica. Però manca loro la capacità di comprendere che cosa manca per fare il salto finale. E l'unico modo che possono avere, per scoprirlo, è studiare. E l'unica cosa che possono studiare sono gli uomini. In pratica, quindi, loro tentano di compiere esperimenti sugli uomini che sono tanto deboli da non potersi difendere, o da non rendersi nemmeno conto che si trovano in una situazione di pericolo, e che quindi devono difendersi; ad esempio voi. Gli uomini che si rendono conto del problema, noi ed i nostri simili, tentano di impedire che si nuoci a loro stessi ed ai loro simili. Ecco quella che voi chiamate guerra; in realtà, invece, è come quando voi riempite l'aria di veleni vaporizzati per evitare gli insetti. Pensa a degli insetti con capacità tecnologiche vicine alle vostre, ed avrai un'idea della situazione. Fortunatamente, la nostra cultura è nettamente superiore alla loro, quindi riusciamo a mantenere il predominio. Però, ai nostri livelli,anche una piccola differenza in tecnologia comporta un divario enorme, se misurato nei vostri termini, e comunque, la fazione più debole è pur sempre estremamente più potente di quanto non possiate essere voi. I nostri antenati hanno già preso contatto con i vostri; molte delle cose che dicono le vostre religioni sono state originate da noi. La lotta fra il bene ed il male è come la rappresentano i vostri frati, non come dicono i vostri preti. Non è male, di per sé, uccidere un uomo. Diventa un male se si inquadra questa azione in una deviazione fra quelle che sono le caratteristiche umane teoriche e quelle che potrebbero diventare caratteristiche alla CTR maniera. Il male, come lo dipingono i vostri preti, non esiste, perché è estraneo alla natura umana; solo quando un uomo tenta di abbandonare, in tutto o in parte, questa natura, allora si avvicina alle caratteristiche dei CTR e dei loro simili; e questo è male, in contrapposizione a bene; il dualismo c'è fra chi è umano e chi non lo è; voi avete chia­mato bene il primo e male il secondo, e questo è tutto.

U: Sì, è abbastanza allineato con le filosofie di cui parlavo prima. Comunque, in un paio di occasioni hai lasciato intendere che non ci sono solo i CTR.

W: Verissimo. O, se preferisci, bisogna intendersi sui termini. Se con CTR intendiamo la gente contro cui stiamo lottando in questo momento, quelli che hanno ucciso la figlia del tuo amico, bene, allora non ci sono solo loro. Se invece con il termine ci riferiamo a tutte le razze non naturali, d'accordo, sono tutte più o meno analoghe, quindi sono tutte CTR.

U: E le razze naturali?

W: Ce ne sono di molti tipi, anche se quella umana in senso stretto è di gran lunga la più diffusa; molte razze sono leggere variazioni rispetto a quella umana classica.

U: Gli esseri con il sangue giallo.

W: No, quelli sono, se vuoi, una mutazione forzata; sono stati loro a modificare la loro fisiologia. Esistono invece, ad esempio, i diafani, che sono così da sempre, almeno per quanto se ne sa. Poi ci sono razze decisamente diverse, a livello fisiologico. Ti stupiresti se ti dicessi che sulla Terra esiste una razza non umana di cui voi non vi siete mai accorti.

U: E chi sono?

W: La curiosità è femmina, dite voi.

U: Be', permetterai che uno si incuriosisca a questo punto.

W: Una delle vostre lingue che mi piace molto è il latino. C'è un proverbio che sarebbe un'ottima risposta, a questo punto, però non lo ricordo. A parte gli scherzi, queste due razze hanno coabitato da tempo immemore senza darsi fastidio, anche perché sarebbe estremamente difficile per voi avere relazione con loro. Non c'è motivo per cambiare questo stato di cose, anzi può essere dannoso.

U: Loro sanno di noi?

W: Sì, ma non intervengono. Non ti preoccupare, la mia era poco più che una battuta. Visto che non esistono praticamente interferenze, è come se gli altri non esistessero.

U: D'accordo, so riconoscere quando è inutile insistere. Poi?

W: Poi esistono razze ancora umane, ma situate in livelli dimensionali diversi dai vostri, per cui, ancora, per voi è come se non esistessero.

U: Mi puoi fare un esempio di una razza non umana?

W: Il circo equestre dei mostri, eh? Sarai deluso, perché non umano significa con fisiologia totalmente non paragonabile. Pensa ad una roccia. Potresti concepirla come una razza?

U: Sì, in quanto è classificabile. Posso dire che un oggetto è una roccia e che un altro non lo è.

W: Ma io parlo di razze, non di nomi. Una roccia può essere un esempla­re di una razza se ha coscienza di sé, se ha volontà. Un sasso non è una razza, anche se esistono razze i cui esemplari sono sassi a tutti gli effetti fisiologici.

U: Nascono e muoiono?

W: Perché ci sia individualità e volontà è necessaria una coesione interna basata su una singolarità o su una pluralità, ma comunque costante. Se tu ti tagli un'unghia, la tua perdita di individualità è del tutto trascurabile. Se il tuo sistema nervoso venisse spezzato a metà, quand'anche l'organismo riuscisse a sopravvivere a livello fisiologico, tu saresti comunque distrutto come entità raziocinante. Lo stesso con questi sassi.

U: Che non sono la razza non umana di cui parlavi prima.

W: No, non c'entrano niente. Quelli che sto chiamando sassi si trovano nello spazio, in una regione limitata vicino ad una stella rossa molto grande. Ecc. ecc.

U: Senti, cambiamo ancora argomento. Com'é la tua vita? Che cosa fai, quali sono le tue aspirazioni, che problemi incontri?

W: Bene, capisco il tuo interesse, e proverò a risponderti, a patto che tu risponda alla stessa domanda dal tuo punto di vista. Per noi la scienza non é un obiettivo importante. Siamo convinti di sapere ormai più che a sufficienza del mondo che circonda, per cui i nostri scienziati occupano un ruolo di importanza secondaria nella nostra organizzazio-ne. In un certo senso come i CTR, ci preoccupiamo di fare un salto di qualità. Abbiamo ancora legami con il mondo fisico, molto al di là di quanto ci piacerebbe avere. Questo vale per noi. Ci sono altri gruppi molto più avanti di noi in questa direzione, molti altri molto più indietro, e voi fra questi. Siamo convinti che l'uomo non sia fondamentalmente materia, e quindi stiamo tentando di eliminare questa appendice inutile, confortati in ciò dal sapere che altri ci sono già riusciti. Lo scopo ultimo dell'uomo e Dio. il che é come il serpente delle vostre illustrazioni, che si morde la coda.

U: Ourubus, o qualcosa del genere.

W: Non importa il nome. E' chiaro che tendendo a Dio, l'uomo ritrova sé stesso. E questo é ciò che stiamo tentando di fare. Come vedi , fra noi e d i CTR la meta é analoga, con solo un gradino di differenza.

(In pratica i nostri amici , come anche i CTR, ci stanno studiando per il fatto che noi terrestri, per loro relativamente primitivi, abbiamo innate caratteristiche psichiche che loro, invece, devono costruirsi attraverso macchine apposite. Che cosa abbiamo di diverso non si sa, ed é una delle cose che  l'interlocutore ha il compito di studiare).

(*) Se ne accennerà più avanti.

Vi rimandiamo al libro per il discorso integrale che è molto interessante sia sotto il profilo scientifico, umanitario che quello spirituale.

 

 

 

 

Qualche notizia su di Loro.

 

Il capo spedizione de W56 in Italia, Dimpietro, quello alto tre metri e mezzo tanto per capirci, e il suo amico Sajù , che hanno vissuto da lunghissimo tempo su questo pianeta, ha raccontato a Bruno, che nel XVII secolo (1600) avevano trascorso una quindicina di anni nel Golfo Persico, mescolati ai pirati che lo infestavano, per studiarne le abitudini. Una volta furono catturati da truppe inglesi; Dimpietro si spacciò per una specie di mago e, in un modo o nell'altro, riuscirono a tornare liberi. A quei tempi ricevette anche in regalo un pappagallo che visse con Lui 150 anni; morì di vecchiaia. Sulla Terra, Dimpietro, ha avuto una relazione sentimentale con una donna abruzzese, dalla quale ha avuto anche un figlio. Questa, però é morta per mano dei CTR. Il figlio di Dimpietro vive, tutt'ora,  in Italia

 

 

 

Le Basi sulla Terra

 

I signori w56 avevano, e certamente hanno ancora, una enorme base sotto l'Italia centrale, a grandissima profondità (praticamente a contatto con la base della zolla continentale), più molte altre, assai più piccole, poste a minore profondità. Altre enormi basi sono enormi astronavi, in orbita attorno al sole, su piani fortemente inclinati rispetto all'eclittica. Una piccola base si trova sotto Pineto, un'altra a Rocca Pia (Ascoli Piceno) e poi sotto il lago di Como ed altrove. Le piccole basi servono da alloggi, mentre, la grande, conteneva solo macchinari per fornire energia e la loro avanzatissima tecnologia. Pare che la base grande, sotto la Maiella, sia stata, oppure é ancora, il  centro di coordinamento globale dei W56.

 

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Aggiornato il 11/08/2012

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